Ricordo del Prof. Provenzano

16.12.2022

Ricordo del Prof. Provenzano

Con grande dolore, il 1 dicembre ho comunicato a tutti i soci AIIA la tragica scomparsa in un incidente stradale del Collega e amico Giuseppe Provenzano, mentre si trovava in missione in Egitto. Giuseppe, ordinario del settore AGR/08 e componente del Consiglio Direttivo dell’AIIA, era un punto di riferimento nel campo dell’irrigazione nazionale e internazionale. In Egitto Provenzano era andato per un progetto europeo di formazione dei tecnici agrari locali, accompagnato dal giovane dottorando Dario De Caro...

Lo scopo del progetto “SUstainable REsource MAnagement Program to solve desert(ed) challenges" (SUREMAP) era quello di istituire un corso di laurea magistrale che formi ingegneri, adeguatamente qualificati per attuare l'obiettivo "1.5 million feddan desert reclamation", nonché sfide simili relative all'acqua, all'energia e al cibo nell'ottica della strategia "Egypt 2030".

Il ritorno in Sicilia era previsto il 4 dicembre, ma giovedì 1 dicembre, alle 4 del mattino, il minibus sul quale viaggiavano Giuseppe e il dottorando con altre dieci persone si è scontrato con un mezzo pesante. Il dottorando è rimasto lievemente ferito, per Giuseppe non c'è stato nulla da fare.

L’Università degli Studi di Palermo ha ricordato nel suo sito così la brillante carriera del caro Giuseppe:

«Laureato in Ingegneria Civile Idraulica nel 1989 presso l’Università degli Studi di Palermo, dopo avere conseguito il titolo di dottore di ricerca in Idronomia, è entrato a far parte dei ruoli accademici a partire dal 1995. Ha fatto parte del Collegio dei Docenti dei dottorati di ricerca del Dipartimento SAAF-Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali ed è stato incluso tra gli esperti dell’Unione Europea per la valutazione di progetti di ricerca. Ha fatto parte per molti anni della commissione CORI dell’Ateneo palermitano. Ha impartito numerosi insegnamenti del Settore Scientifico Disciplinare di appartenenza e affini quali “Irrigazione e Drenaggio”, “Risorse idriche ed impianti per l’agricoltura”, “Topografia e cartografia”, “Idrologia del suolo”. Ha tenuto cicli di lezione nell’ambito dei corsi di Master universitari e di dottorato di ricerca presso le Università di Palermo, di Madrid e di Lleida. È stato Guest Editor per le riviste Agricultural Water Management, Journal of Irrigation and Drainage Engineering e Biosystems Engineering, ed ha fatto parte di comitati editoriali di riferimento per il settore e, più recentemente, di quello della “Oxford Encyclopedia of Agriculture and the Environment”. Ha svolto attività di ricerca nell’ambito dei settori dell’Irrigazione e dell'Idrologia Agraria, che si è concretizzata in oltre cento pubblicazioni in prevalenza internazionali. Ha coordinato diversi progetti di ricerca finanziati dall’Università di Palermo, dalla Regione Sicilia, dal MUR nonché dalla Comunità Europea. Nella sua attività di ricerca ha fornito contributi di riconosciuto rilievo internazionale, soprattutto nell’ambito della gestione delle risorse idriche in agricoltura, con l’impiego di modellistica agro-idrologica avanzata e di sensoristica di ultima generazione. Oltre che per la sua levatura scientifica e per la straordinaria dedizione all’attività didattica, il prof. Provenzano si è sempre distinto per le sue doti umane, testimoniate anche da una particolare attenzione allo sviluppo di alcuni Paesi dell’Africa quali il Burundi».

La passione per l'insegnamento e un naturale impegno sociale avevano portato Giuseppe spesso a volare in Africa per progetti di ricerca e volontariato. Il colpo di fulmine per il continente nero era scoccato nei primi anni duemila, quando assieme al collega Vincenzo Bagarello, anche lui professore di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali, aveva deciso di destinare i soldi delle supplenze per iniziative di solidarietà: "Abbiamo contattato la fondazione Rita Levi Montalcini e con l'Università di Palermo abbiamo siglato una convenzione con l'università del Burundi per far laureare tre studentesse in Sicilia con una borsa di studio da 5 mila euro l'anno", mi riferirono con orgoglio Provenzano e Bagarello. Oggi le tre studentesse sono giovani laureate lanciate nel mondo del lavoro. Una è diventata tecnico di radiologia. Un'altra fa l'ostetrica. La terza, Fides Gakunde, è agronoma e sta per mettere su una cooperativa agricola gestita da ragazzi stranieri a Marsala: "Grazie al professore Provenzano - racconta - ho realizzato il mio sogno.

Mi ha aiutata per la tesi di laurea e l'ho invitato anche al mio matrimonio". Per lui l'Africa era diventata una missione. "Nel 2010 la Regione finanziò la realizzazione di un impianto irriguo in Burundi e Giuseppe andò lì per montare fisicamente l'impianto. Da allora è partito quasi ogni anno. Attraverso raccolte fondi, comprò un trattore per i contadini dei villaggi poveri. I bambini africani lo adoravano, come ha ricordato padre Garau , un sacerdote molto legato a questo paese: "Lo chiamavano Muzunghi, l'uomo bianco. Lui si stupiva di come giocassero in mezzo alla desolazione più totale". Giuseppe non era sposato e non aveva figli, ma quando una delle sorelle e il marito sono morti, aveva "adottato" le nipoti dedicandosi a loro come fossero figlie sue. Di recente aveva accompagnato la maggiore alla laurea a Milano qualche settimana dopo la morte di suo cognato. Mi piace riportare alcuni ricordi commossi di chi lo ha conosciuto a partire dai suoi studenti che su facebook hanno scritto: “Non ho mai avuto la possibilità di ringraziarla per le bellissime esperienze che ci ha fatto fare durante gli anni universitari”. “Competenza, serietà e immensa dedizione.

Chi l’ha conosciuta non dimenticherà mai la passione e l‘abnegazione verso la scienza che ha trasmesso ad ogni singolo studente. È stato un onore averla conosciuta. Grazie Prof.”. “Oggi non perdiamo solo un amico ma anche uno dei padri fondatori di Irriworks e uno stimato docente la cui passione per il lavoro lo ha portato a girare il mondo. Noi lo vogliamo non solo ricordare per il suo impegno a favore delle popolazioni africane in difficoltà ma anche dal punto di vista umano come persona gentile, di grande cultura e notevole generosità, il team di Irriworks”.

Conosco Giuseppe dall’ ormai lontano 1989 anno della sua laurea e da allora ho seguito con l’attenzione che meritava l’iter della sua brillantissima carriera che proprio l’anno del mio pensionamento era stata coronata con la nomina a professore ordinario del nostro settore concorsuale. Oggi ho perduto non solo un eccellente collega ma un amico generoso, aperto al confronto e al dialogo nel rispetto delle posizione proprie e altrui. Concludo questo ricordo con le parole del collega Vito Ferro che faccio mie “Nulla ci prepara al dolore e meno che mai quando gli eventi dolorosi ci travolgono con una simile intensità”.

Ciao Giuseppe.

Giuseppe Giordano

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